ONU: L’allattamento è una questione di diritti UMANI dicono gli esperti delle NAZIONI UNITE, sollecitando interventi sulla formula artificiale

Roma, 3 dicembre 2016 – La CIANB, Coalizione Italiana per l’Alimentazione dei Neonati e dei Bambini, crede che la recente presa di posizione sull’allattamento del Consiglio dell’ONU per i Diritti Umani debba servire da monito per tutti i Governi, compreso quello italiano.

Per questo ha deciso di diffondere la traduzione in italiano del comunicato stampa che ha accompagnato il lancio della suddetta presa di posizione.

onu-humanrightsGINEVRA (22 novembre 2016) – L’allattamento è una questione di diritti umani per i bambini e le madri e deve essere protetto e promosso, a beneficio di entrambi, ha sostenuto un gruppo di esperti delle Nazioni Unite in un comunicato reso pubblico il 22 novembre 2016(*).

Gli Stati dovrebbero adottare misure urgenti per fermare la commercializzazione “ingannevole, aggressiva e inappropriata” di sostituti del latte materno da parte di un’industria globale multi-miliardaria, dicono i relatori speciali delle Nazioni Unite sul diritto alla salute, Dainius Puras, e sul diritto al cibo, Hilal Elver, insieme al gruppo di lavoro sulla discriminazione contro le donne, e alla commissione per i diritti del bambino.

“Queste pratiche di marketing spesso influenzano negativamente la scelta e la capacità delle madri di allattare i loro bambini nel miglior modo possibile, e di godere dei molti benefici per la salute che derivano dall’allattamento” – dicono gli esperti. – “Questo è particolarmente dannoso quando le aziende prendono di mira i mercati non ancora sfruttati nei paesi in via di sviluppo perché quelli dei paesi sviluppati sono già saturi”.

Gli esperti di diritti umani hanno sottolineato come gli strumenti a disposizione delle Nazioni Unite per reprimere le pratiche di marketing inappropriate non vengano utilizzati a sufficienza.

“Banalmente troppo pochi Stati membri hanno adottato le misure giuridiche rigorose, complete e applicabili necessarie” – sottolineano. – “Chiediamo loro di adottare le misure per proteggere i bambini e le madri dalle pratiche ingannevoli del marketing, e di allinearsi pienamente con le raccomandazioni contenute nel Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e nelle successive risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità, e le nuove Linee Guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)”.

Gli esperti hanno inoltre avvertito che vi è una mancanza di senso di responsabilità da parte delle imprese di fronte alle conseguenze negative di questi abusi, notando che l’industria globale vale 44.8 miliardi di dollari e si prevede che aumenterà a più di 70 miliardi di dollari nei prossimi tre anni. Allo stesso tempo, i tassi di allattamento rimangono stagnanti, con un solo bambino su tre in tutto il mondo allattato in maniera esclusiva per sei mesi.

L’OMS stima che le vite di altri 820.000 bambini potrebbero essere salvate ogni anno se tutte le madri seguissero i suoi consigli (http://www.who.int/features/factfiles/breastfeeding/en/) ad avviare l’allattamento entro un’ora dalla nascita, dando solo latte materno per i primi sei mesi, e continuando l’allattamento fino a quando i figli raggiungono l’età di due anni, affiancandolo ad appropriati alimenti complementari.

Gli ostacoli ai progressi evidenziati dagli esperti sono la mancanza di informazioni degli operatori sanitari, le tradizioni culturali e famigliari e la stigmatizzazione delle donne che allattano in luoghi pubblici e sul posto di lavoro, esponendo le donne a stereotipi di genere nocivi o a tabù in tutte le regioni del mondo.

Gli esperti sottolineano che la restrizione dell’autonomia delle donne nel prendere decisioni sulla propria vita porta alla violazione dei diritti delle donne alla salute e viola la dignità della donna e la sua integrità fisica. Le Nazioni Unite dovrebbero fare attenzione a non condannare o giudicare le donne che non vogliono o che non possono allattare.

Gli esperti delle Nazioni Unite plaudono ai passi concreti che sono posti in atto per reprimere le pratiche commerciali inappropriate, ed anche per promuovere, sostenere e proteggere l’allattamento come – ad esempio – il congedo di maternità retribuito, gli spazi di lavoro sicuri per l’allattamento o per la spremitura e conservazione del latte, una migliore formazione per gli operatori sanitari, e la possibilità di garantire alle donne informazioni accurate in modo che possano fare scelte informate sulle pratiche di alimentazione ottimali. L’accesso alla buona qualità dei sostituti del latte materno dovrebbe essere regolamentata e conveniente.

“I bambini hanno il diritto al miglior stato di salute possibile. L’allattamento è una parte fondamentale di questo stato di salute, seguito da alimenti sicuri e nutrienti durante la loro crescita. Gli studi scientifici dimostrano decisamente che i bambini allattati hanno maggiori probabilità di sopravvivere e svilupparsi, mentre è stato dimostrato che le donne possono essere protette contro alcune malattie”, hanno detto gli esperti di Diritti Umani.

 

(*) Leggi la dichiarazione completa:

www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=20871&LangID=E

Gli incaricati speciali e i gruppi di lavoro fanno parte delle cosiddette Procedure Speciali del Consiglio dei diritti umani. Le Procedure Speciali, il più grande contingente di esperti indipendenti del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite, è il nome generico dato ai meccanismi d’inchiesta e di controllo indipendenti del Consiglio, che affrontano sia situazioni specifiche per ogni singolo paese sia questioni tematiche in tutte le parti del mondo. Gli esperti delle Procedure Speciali lavorano su base volontaria; non fanno parte del personale delle Nazioni Unite e non ricevono uno stipendio per il loro lavoro. Sono indipendenti da qualsiasi Governo o Organizzazione e siedono nel Consiglio a titolo individuale. Per saperne di più:

http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/SP/Pages/Welcomepage.aspx

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